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“Giornalisti improvvisati contro le barriere architettoniche” 2018 (classe 2°C)

16 Marzo 2018. I ragazzi della 2° C hanno accompagnato Christian  per le strade del quartiere, improvvisandosi giornalisti “a caccia” di barriere architettoniche.

Il progetto si propone di far conoscere le barriere architettoniche e le difficoltà che ogni giorno alcune persone sono costrette ad affrontare per vivere la propria quotidianità.

Ad ogni studente è stato assegnato un compito preciso. I “tecnici” dovevano riconoscere le barriere architettoniche, i “promoter” si occupavano di distribuire materiale informativo sul progetto (volantini realizzati dagli studenti) e i  “vigili urbani” assegnavano “multe” simboliche agli automobilisti distratti.

“Giornalisti” e “fotografi” del “Lanfra News” si sono occupati di raccogliere informazioni per il giornale scolastico.

A turno i ragazzi si sono offerti di spingere la carrozzina del loro compagno Christian.

   

L’esperienza raccontata dai ragazzi di 2°C

Sara Pecorari (promoter)

L’uscita sulle barriere architettoniche ti fa capire come ad alcune persone interessi il bene comune e non solo il  proprio e come ad altre o per ignoranza o per disinteresse interessi solo il proprio. Penso che però l’impegno impiegato da noi per realizzare e distribuire i volantini e le multe sia stato risarcito perché ci sono state persone super disponibili ad ascoltare quello che noi avevamo da dire, così tanto da rispondere davanti a una telecamera a domande che noi ponevamo a loro. Io soprattutto che ero un promoter mi sono sentita felice a fare volantinaggio per le vie della città perché i sorrisi delle persone che mi  ascoltavano mi contagiavano. Penso quindi che questa uscita ci abbia allargato la nostra  visuale perché penso che sia stata una delle poche volte in cui ci siamo immedesimati in  persone che, non hanno la fortuna di camminare e fare tutto quello che vogliono ma soltanto di stare fermi e subire quello che gli accade tutti i giorni. Questo mi fa capire che sono fortunata.

 

Marwa Id Bouhouch (promoter)

Io ho guardato il mondo, sempre, dal mio punto di vista, ovvero quello di una ragazza sana, invece questa esperienza mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che ci sono persone che tutti i giorni si svegliano affrontando tantissime difficoltà e queste sono causate da persone a cui interessa solo ed esclusivamente la propria vita. Fortunatamente ci sono anche quelle persone che cercano di fare l’impossibile per aiutare coloro che usufruiscono di stampelle o sedie a rotelle. Per poter fare questa “uscita” c’è stato bisogno di volantini e multe che la classe ha fatto con il massimo impegno e che ha anche distribuito con molto successo perché molte persone concordano al 100% con noi e sono stati anche molto disponibili nel rispondere alle nostre domande.

 

Alessia Martinelli (promoter)

L’uscita che abbiamo svolto per le barriere architettoniche mi ha fatto capire quanto queste barriere sono disagianti per le persone meno fortunate di me e che per queste e per le persone che spingono la carrozzina sono un grave problema perché fanno perdere molto tempo e le persone disabili hanno spesso difficoltà ad utilizzare l’aereo, il treno e l’autobus.

Ho anche capito cosa pensano le persone delle barriere architettoniche infatti abbiamo posto delle domande ad alcune persone che incontravamo oppure entravamo in alcuni negozi dove era presente un gradino ma era assente una rampa.

Alcune persone sono state così gentili da rilasciare un’intervista per noi, molte di queste ci hanno detto che per loro era fondamentale non creare barriere architettoniche, mentre abbiamo ripreso alcune persone che avevano parcheggiato in modo scorretto.

Il mio ruolo era quello di PROMOTER, perciò ho distribuito i volantini riguardanti le barriere architettoniche e da questo incarico ho osservato che alcune persone si sono mostrate interessate e ci hanno chiesto di cosa si trattasse, mentre altre persone si sono dimostrate disinteressate e ci hanno detto che non gli interessava.

Da questa uscita ho capito che alcune persone si preoccupano per le persone meno fortunate ed esistono alcuni individui che non si preoccupano affatto se stanno creando una barriera architettonica.

 

Sara Pistoni (giornalista)

Questa uscita mi ha fatto capire che le persone più sfortunate di me, ogni giorno affrontano degli impedimenti da parte delle persone: trovare il parcheggio dei disabili occupato da chi non ne ha diritto, trovare automobili che bloccano il passaggio, strade rovinate ecc..

Le persone che usufruiscono di stampelle o sedia a rotelle, madri con la carrozzina e anziani col bastone devono ogni giorno affrontare questi problemi.

In questa uscita eravamo noi di 2°C e Christian della 1°C, lui purtroppo deve usare la carrozzina.

A turno lo portavamo in giro per la città, io l’ho portato, quando mi hanno lasciato la carrozzina mi sono sentita responsabile, avevo paura di mandare fuori strada la carrozzina o di far cadere Christian, ma dopo un pò ci ho preso la mano.

Avevamo fatto anche dei volantini da distribuire alla gente e multe da mettere sulle macchine.

Ognuno di noi aveva un compito, io ero una giornalista, facevo domande ai passanti o ai proprietari di negozi.

Mi è piaciuto questo compito perché ho ascoltato quello che dicevano e il loro pensiero.

Questa gita mi ha aperto gli occhi sulla realtà che abbiamo intorno e spero che in futuro queste persone meno fortunate riescano a fare una vita più semplice e che le persone che non sapevano ora capiscano l’importanza delle proprie  azioni sulla vita di altri.

 

Grich Hiba Alessia (vigile urbano)

Questa uscita é stata davvero molto bella e significativa per me, perché ora so la difficoltà è lo sforzo che fanno le persone in carrozzina, per attraversare la strada,andare al bar, salire sul marciapiede……ecc……

Molto probabilmente ci sono persone che pensano solo a loro stesse, e non agli altri, perché parcheggiare nel posto dei disabili, non é molto bello da fare perché ci sono persone, a cui serve quel parcheggio e non lo usano per privilegio ma perché ne hanno bisogno!

In questa uscita abbiamo avuto l’occasione di portare in giro per la città Christian (un ragazzo della 1^C) è stato davvero impegnativo perché o il marciapiede era piccolo, o la gente parcheggiava sulle strisce pedonali impedendo il passaggio, o c’era il gradino per entrare nei bar , un sacco di problemi, che persone in carrozzina non possono affrontare da sole, quindi servirebbe l’aiuto di tutti ma come ho detto prima ci sono persone a cui non importa, e questo mi fa arrabbiare perché entrare in un bar, attraversare la strada senza nessun ostacolo oppure salire sul marciapiede è un diritto di tutti.

Questa uscita mi ha fatto capire che un nostro reclamo, o piccolo gesto, può aiutare molte persone.

Vittoria Ganassi  

Questa uscita è stata per me una nuova visione del mondo, ho visto con i miei occhi la fatica, il coraggio e lo sforzo di  tutte quelle persone in carrozzina che ogni giorno devono superare degli ostacoli cosa che a certe persone senza disabilità non importa perchè occupano gli spazi riservati ai disabili.

Durante l’uscita io ho spinto la carrozzina di Christian: quando la prof.ssa di sostegno mi ha lasciato Christian ho avuto molta paura perchè avevo timore di farlo cadere, ma tutto è andato bene anche perchè sui marciapiedi non c’erano grandi ostacoli.

Durante la  gita ognuno di noi aveva un compito:io ero un vigile. Il mio compito era di dare le multe alle persone che avevano parcheggiato nel posto dei disabili o bloccavano il passaggio sul marciapiede. Io ho dato 2 multe. Avrei voluto incontrare personalmente i proprietari delle auto a cui ho dato la multa perchè così avrei potuto parlare a loro dei problemi che in questo modo creano alle persone disabili.

Questa uscita mi è piaciuta molto, ho capito che basta solo un po’ di attenzione in più un po’ di rispetto per le persone  meno fortunate per permettere a tutti di muoversi con più facilità nelle strade della città.

Federico Monticelli

questa uscita mi è piaciuta molto perché ci siamo messi nei panni delle persone portatori di handicap e abbiamo provato tutte le difficoltà e la fatica che provano tutti i giorni queste ultime. In questa uscita eravamo noi di 2°C e Christian della 1°C,lui purtroppo deve usare la carrozzina. A turno lo portavamo nelle vie vicine alla scuola quando è toccato a me avevo paura di sbagliare e fare dei guai ma la sua prof di sostegno me diceva come fare le cose bene. Ogni tanto davamo dei volantini per promuovere l’abbattimento delle barriere architettoniche. A volte anche un’automobile parcheggiata diventa una barriera.

Ognuno di noi aveva un compito, io ero un vigile e facevo le multe alle automobili parcheggiate in modo da bloccare il passaggio sul marciapiede o coprire i parcheggi per gli handicap mi è piaciuto questo compito perché mi sono divertito a dare le multe.

Questa uscita mi ha aiutato a capire che anche un piccolo gesto può essere un grande ostacolo per persone meno fortunate di me.

Francesco Zurru  ( FOTOGRAFO )

Questa uscita per me è stata molto significativa perchè mi ha fatto capire che, cose che ai nostri occhi possono sembrare banali, invece per gli altri possono essere molto importanti.

Questa uscita consisteva nel portare il ragazzo di 1C Christian in giro, spingendo la sua carrozzina a turno, e ognuno aveva un compito preciso: vigili, cameramen, fotografi, giornalisti, tecnici e volantinaggio.

Questa esperienza, inoltre ci ha fatto mettere nei panni di Christian perchè ho incontrato molte difficoltà e ho capito che non è affatto facile essere in carrozzina.

Questa uscita mi è piaciuta molto ed è stata molto divertente, soprattutto vedere i miei compagni che mettevano le multe sulle macchine.

In conclusione questa uscita mi ha fatto capire  che anche  un piccolo gesto fatto da noi può essere di grande aiuto.

Francesco Ricucci (promoter)

l’uscita sulle barriere architettoniche mi ha fatto capire che non bisogna usare gli spazi riservati alle persone con delle difficoltà, perché per loro non è un privilegio, ma un diritto e noi che possiamo camminare non dobbiamo rendere la vita ancora più difficile alle persone con disabilità di quella che per loro è già.

Questa uscita consisteva nel portare un ragazzino in carrozzina per il quartiere e vedere se si riusciva a circolare o se ci fossero delle difficoltà. Quando ne incontravamo una  se si trattava di una automobile mettevamo una multa fatta da noi.

Siamo anche andati in alcuni negozi e un’edicola per vedere se avevano la rampa per far salire le persone in carrozzina.

Mi è piaciuta molto questa esperienza perché abbiamo avuto una grande responsabilità  a portare un bambino in carrozzina e poi a improvvisare di essere giornalisti e chiedere alle persone il loro parere sulle barriere architettoniche.

 

Simone Dall’Olio (tecnico)

Questa uscita sulle barriere architettoniche mi ha fatto capire che ci sono persone che non sono fortunate come noi perchè hanno dei problemi fisici, ma che hanno i nostri stessi diritti.

L’uscita consisteva nel portare un ragazzo, Christian  di 1°C (che sfortunatamente sta sulla sedia a rotelle) in giro per la città,  nei dintorni della scuola per capire come si sente un ragazzo disabile di fronte alle barriere architettoniche. Oltre a questo ci siamo divisi i compiti tra noi, io ero un tecnico e il mio compito era di trovare delle barriere architettoniche che potevano ostacolare il cammino di Christian e avvertire il mio compagno che faceva il vigile perché facesse la multa.

Ci siamo anche improvvisati giornalisti  e abbiamo intervistato delle persone per chiedere loro cosa ne pensassero dei problemi dei disabili.

Questa esperienza mi è piaciuta perché ho potuto capire le difficoltà di alcune persone a muoversi.

 

Vezzali Elia (fotografo)

Durante l’uscita per le “barriere architettoniche”ci siamo resi conto che per le persone con delle difficoltà fisiche è difficile vivere una vita “normale” per diversi motivi:

i parcheggi riservati a volte sono occupati da persone senza il permesso, l’entrata dei negozi è quasi sempre senza rampa di acceso, ma con uno scalino che non permette l’accesso alle persone disabili.

Facendo questa uscita con Christian,di 1^C, mi sono reso conto di quanto sia difficile far rispettare le regole alle persone.

Noi abbiamo fatto delle interviste e, davanti alle telecamere, sono tutti bravi, ma nella vita reale alcuni fanno tutto il contrario.

Questa gita mi è piaciuta molto perchè ci siamo divertiti soprattutto a fare le multe ed a far rispettare le regole agli altri.

Io spero molto che questo nostro piccolo gesto sia servito come riflessione per noi e per quelle persone che hanno ricevuto il nostro biglietto di attenzione (multa).   

 

Osah Isaac (Giornalista)

Durante l’uscita con la nostra prof per le barriere architettoniche ci siamo accorti di barriere architettoniche che erano da sempre sotto i nostri occhi, senza che noi ce ne fossimo mai accorti.

E’ stato molto interessante.

 

Riccardo Borghi (Vigile urbano)

Per la prima volta venerdì mi sono reso conto delle difficoltà che prova una persona disabile nel affrontare la vita quotidiana.

Insieme a Christian della 1°C abbiamo percorso le strade del nostro quartiere e abbiamo notato tutti insieme che la presenza delle tante barriere architettoniche rende impossibile    muoversi tranquillamente e in sicurezza.

Durante il tragitto abbiamo chiesto ai passanti cosa ne pensavano delle barriere architettoniche. Alcuni  passanti si sono dimostrati molto interessati al nostro lavoro, mentre altri sono rimasti quasi indifferenti.

Anche io, nel mio ruolo di vigile, ho riscontrato alcune scorrettezze e quindi ho dovuto insieme ai miei compagni vigili dare delle multe (volantini preparati da noi).

A me questa esperienza mi è piaciuta molto e soprattutto mi ha fatto riflettere molto sulla presenza delle barriere architettoniche.

Tavoni Edoardo (tecnico)

Durante questa uscita ho capita le difficoltà che prova una persona diversamente abile a girare liberamente per la sua città

Noi abbiamo sperimentato questa “avventura” insieme al ragazzo Christian di 1°C ( costretto a stare in carrozzina)  e abbiamo girato per il nostro quartiere.

Questa gita mi è piaciuta molto perché abbiamo imparato cose nuove e ci siamo divertiti.

Nicole

Durante l’uscita contro le barriere architettoniche abbiamo fatto il giro del quartiere e abbiamo notato che molti negozi possiedono scale o scalini che impediscono alle persone diversamente abili o su carrozzina di non poter entrare.

Abbiamo incontrato anche automobili parcheggiate in modo da ostacolare e impedire il passaggio di carrozzine, rendendo così, difficile il percorso.

Questa uscita ha significato molto per me e mi ha fatto rendere ancora più conto che purtroppo esistono persone diversamente abili e che non hanno modo di spostarsi liberamente per la città.

Rodrigo Valega (tecnico)

Questa uscita sulle barriere architettoniche mi ha fatto capire le difficoltà che hanno le persone disabili e che anche nella nostra città ci sono tante barriere architettoniche, come la mancanza di rampe e tanti buchi per la strada.

 

Alice Grandi (promoter)

Questa uscita sulle barriere architettoniche è stata molto bella e mi ha fatto capire che un sacco di persone devono ogni giorno affrontare questo problema.

Abbiamo portato il nostro compagno Christian di 1C a fare un giro nei dintorni della scuola e ci siamo resi di quanto sia difficile muoversi con sicurezza.

Questa esperienza mi è piaciuta molto e mi ha fatto capire quanto sia difficile per le persone che ogni giorno devono affrontare questa situazione. Spero che il nostro piccolo gesto possa essere stato d’aiuto.

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