“Se avessi con me un quaderno ce lo scriverei sopra”, pensò.
“Oggi, stazione di Bologna, due agosto di un anno vicino al duemila, ore dieci e venti del mattino, tutti sono allegri perché partono,
e faccio finta di partire anch’io”.
(Stefano Benni, Bar sport duemila)
A volte anche i muri possono parlare.
Davanti alle loro pietre silenziose i nostri occhi possono aprirsi come per la prima volta, le nostre voci silenziose possono leggere nomi che sono storie e vite, fatte di speranze e di sguardi al futuro.
A volte, i luoghi in cui distrattamente viviamo le nostre giornate si squarciano per mostrarci le ferite di una città, insieme alla sua forza tenace.
A volte, sono giovani ragazzi, coi passi incerti dell’adolescenza, che ci guidano a conoscere, a riflettere e a scegliere, sempre, da che parte stare.
Lo spettacolo teatrale “Davanti a quel muro”, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Maria Beatrice Masella e andato in scena alle Lanfranco lunedì 22 novembre, a cura della classe 3A, ha accompagnato gli spettatori attraverso una delle pagine più drammatiche della storia del nostro paese, quella della strage del 2 agosto 1980 alla Stazione di Bologna.
Si tratta di una storia che, raccontata nei giorni leggeri e spensierati dei protagonisti del romanzo, ci spinge a trovare insieme a loro la volontà di ricordare, come instancabili cercatori di verità e testimoni di cittadinanza.
Sono intervenuti alla serata anche Paolo Lambertini, vice-presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime del 2 agosto e Agide Melloni, autista, in quelle drammatiche ore, dell’autobus n. 37, che ha trasportato feriti e vittime dopo l’esplosione della bomba.
Le loro parole di condivisione ed apprezzamento sono stimolo e conferma di quella azione formativa e di educazione alla cittadinanza attiva che la nostra scuola mette in campo da molti anni.